“Però io non ero proprio uno studente modello”, queste le parole con cui, Francesco Vitiello, meglio noto come Ciccio Vitiello, pizzaiolo tra i più blasonati del territorio casertano, ha accolto l’invito a tenere una masterclass sulla pizza presso i laboratori della sua vecchia scuola, l’alberghiero Ferraris di Caserta.

Di sicuro non si distingueva per l’impegno nello studio, ricordano i suoi ex docenti, ma era dotato di una intelligenza vivace, di un’esuberanza che gli impediva di rimanere fermo tra i banchi, ma dotato di una spiccata curiosità.  Già all’epoca, nei suoi occhi si intravedeva uno “sbrilluccichio” che lasciava presagire grandi cose per il “giovane favoloso”.

E così è stato, lo abbiamo incontrato a Milano, il 28 gennaio, a “Identità Golose 2023”, il congresso internazionale che riunisce il gotha dell’enogastronomia internazionale.
Sorriso smagliante, sicuro di sé, ci è venuto incontro con la sua candida divisa da chef, ricca di stemmi, tra cui il logo di Identità golose e il suo nome, ricamato sul petto, portato con orgoglio e che riecheggiava tra i nomi dei big del settore lì presenti.

Incontrare una rappresentanza della sua vecchia scuola, per un attimo, lo ha riportato a casa, come in un flashback, rievocando il ricordo degli anni di una spensieratezza non troppo lontana. Ma stavolta era dinanzi a noi, non nelle vesti dello studente, anche un po’ irrequieto, ma in quelle dell’esperto, pronto a condividere la sua esperienza e le sue conoscenze in una delle sale del MiCo di Milano.

31 anni, giovanissimo, oggi porta alta la bandiera della pizza casertana anche fuori dai confini del nostro bel Paese, piazzandosi al 19°posto della 50 Top Pizza World 2022 e al 10° della 50 Top Pizza Italia 2022. Sua la brillante intuizione della “Recensione negativa”, premiata come miglior pizza.

Ha chiamato la sua nuova pizzeria, con sede a San Leucio, “Cambia-menti” e il nome è già tutto un programma. Infatti, Ciccio si distingue per uno stile di pizza innovativo, per i suoi blend di farine, per gli impasti alternativi e per l’impiego di ingredienti radicati nel territorio che esaltano i profumi e i sapori delle sue pizze.

Qualcuno lo ha definito enfant prodige, per noi sarà semplicemente Ciccio e nella mattinata di venerdì 21 aprile tornerà tra i banchi del Ferraris per raccontarsi dinanzi ad una platea di studenti che vedrà anche la straordinaria partecipazione di una piccola delegazione di dieci studenti provenienti dall’alberghiero “Don Calogero Di Vincenti” di Bisacquino (Pa). Uno scambio culturale che avrà come tema predominante l’arte della pizza.

Elisa Meo

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